In questo articolo cercheremo di spiegare in parole semplici cos’è il lavaggio delle mani: procedura utilizzata soprattutto in questo periodo per la prevenzione delle infezioni correlate alle pratiche assistenziali. 

Essendo molto comune anche nelle unità operative di Cardiologia sembra doveroso un approfondimento su questa metodica. 

Non sempre tali interrogativi trovano una risposta univoca e chiara.

Igiene delle mani, la prima misura di prevenzione contro le infezioni

Il lavaggio delle mani è la misura più efficace per prevenire la trasmissione delle infezioni. Le mani degli operatori sanitari sono infatti, il veicolo principale di trasferimento di patogeni da un paziente all’altro e dai pazienti agli stessi operatori. 

Gli agenti potenzialmente patogeni correlati all’assistenza sanitaria possono derivare non solo da ferite infette o drenanti ma anche da aree spesso colonizzate della normale cute integra dei pazienti.

I microrganismi delle mani possono essere suddivisi in due categorie: transitori e residenti.

La popolazione microbica transitoria:

  • sopravvive sulla pelle meno di 24 ore;
  • può essere rimossa mediante lavaggio.

La popolazione microbica residente:

  • sopravvive e si moltiplica sulla pelle;
  • non è facilmente rimovibile mediante lavaggio;
  • causa raramente patologie.

Quale modalità di lavaggio delle mani sono maggiormente utilizzate?

  • Lavaggio sociale: con l’impiego di acqua e sapone liquido;
  • Lavaggio antisettico: eseguito con sostanze ad azione detergente – disinfettante ed acqua; 
  • Lavaggio chirurgico consta di due fasi: la prima prevede il lavaggio con acqua e sapone semplice; la seconda fase prevede la disinfezione delle mani e dell’avambraccio con sostanza antisettica. Tale disinfezione può essere ottenuta o mediante frizione con soluzione idroalcolica (concentrata al 85%) mediante lavaggio con detergente antisettico.

Quali sono le norme per una corretta igiene delle mani?

  • unghie corte per evitare la facile proliferazione batterica sotto di esse, arrotondate per non lesionare i guanti, senza smalto poiché le screpolature favoriscono la crescita batterica; 
  • pulizia e protezione (cerotto) di eventuali escoriazioni o piccole ferite della pelle. Ogni danno alla cute rappresenta un terreno adatto ai batteri; 
  • evitare di indossare braccialetti, anelli, orologi da polso, poiché trattengono lo sporco e l’umidità, impedendo anche il corretto lavaggio ed asciugatura delle mani.

Perché, come e quando effettuare il lavaggio sociale delle mani

Il lavaggio sociale delle mani riduce la presenza della flora batterica transitoria (microrganismi occasionalmente presenti) e della flora batterica residente. 

Si consiglia di effettuare il lavaggio sociale delle mani:

  • all’inizio ed alla fine dell’attività lavorativa; 
  • dopo l’uso di servizi igienici sia a titolo personale che assistenziale; 
  • dopo ogni contatto con il paziente e tra un paziente e l’altro; 
  • prima della somministrazione del vitto;
  • prima della somministrazione di farmaci; 
  • per tutte quelle pratiche che richiedono il contatto tra paziente e operatori sanitari.

Si consiglia di eseguire il lavaggio delle mani nel seguente modo:

  • usare il sapone liquido comune e l’acqua corrente (le saponette sono terreni di coltura); 
  • bagnare (con acqua tiepida 40 ° circa) ed insaponare le mani ed i polsi, strofinando la cute (per 1 minuto circa) per migliorare l’azione detergente; 
  • insaponare anche gli spazi interdigitali e periungueali;
  • risciacquare abbondantemente sotto acqua corrente; 
  • asciugare con salviette di carta monouso.

Perché, come e quando effettuare il lavaggio antisettico delle mani

Il lavaggio antisettico delle mani assicura una marcata riduzione della conta batterica (80%) sia della flora batterica transitoria che della flora batterica residente.

Questa procedura viene eseguita dal personale che opera in aree ad alto rischio: sale operatorie, degenza neonatale, degenze di isolamento, terapie intensive, sale di endoscopia, ecc.

In particolare, si esegue:

  • ogni volta che si effettuano medicazioni, cateterismi vescicali, incannulamento vene (periferiche e centrali), emocolture, punture esplorative ed altre tecniche invasive (anche se si indossano i guanti); 
  • dopo medicazioni o altre procedure e manovre in presenza di materiale potenzialmente infetto.

Si consiglia di eseguire il lavaggio antisettico delle mani in questo modo:

  • usare il sapone antisettico liquido (5 ml) e l’acqua corrente; 
  • bagnare (con acqua tiepida 40 ° circa) ed insaponare le mani, i polsi, gli avambracci strofinando la cute (per 2 minuti circa) per migliorare l’azione detergente; 
  • insaponare anche gli spazi interdigitali e periungueali;
  • pulire le unghie con appositi spazzolini a setole morbide (monouso);
  • risciacquare abbondantemente sotto acqua corrente;
  • asciugare con salviette di carta monouso.

Perché, come e quando effettuare il lavaggio chirurgico delle mani?

Il lavaggio chirurgico delle mani assicura una quasi totale rimozione della flora batterica transitoria e la riduzione sostanziale della carica microbica della flora batterica residente su cute e braccia, garantendo un valido effetto cumulativo (mantenendo bassi i livelli di microrganismi residui dopo impiego ripetuto).

Questa procedura viene eseguita:

  • prima di un intervento chirurgico (di qualsiasi entità); 
  • quando occorre raggiungere un elevato grado di disinfezione cutanea (manovre antisettiche).

Si consiglia di eseguire eseguire il lavaggio chirurgico delle mani con adeguato preparato antisettico (5 ml di sostanza che previene o arresta l’azione o la crescita di microrganismi patogeni tramite l’inibizione della loro attività o attraverso la loro distruzione) in soluzione liquida (a base di iodio es: iodiopovidone o Clorexidina es: Hibiscrub) e acqua corrente.

In particolare, occorre:

  • bagnare (con acqua tiepida 40 ° circa) ed insaponare le mani, i polsi, gli avambracci fino ai gomiti strofinando la cute (per 5 minuti circa) per migliorare l’azione detergente, lasciare agire il sapone per qualche minuto; 
  • insaponare anche gli spazi interdigitali e periungueali; 
  • pulire le unghie con appositi spazzolini in setole naturali (monouso);
  • risciacquare abbondantemente sotto acqua corrente;
  • asciugare con salviette di carta monouso o teli in tessuto entrambi sterili. 

Importante: i contenitori dell’antisettico devono essere lavati e sterilizzati una volta a settimana mentre gli spazzolini in setole naturali vanno lavati e sterilizzati ad ogni uso.

Quali sono le raccomandazioni per l’uso dei guanti?

  • L’uso dei guanti NON sostituisce l’igiene delle mani sia che venga effettuata con il metodo del frizionamento con soluzione idroalcolica sia con quello del lavaggio con acqua e sapone.
  • Indossare i guanti quando si prevede il contatto con sangue o altri materiali potenzialmente infetti, mucose e cute non integra.
  • Rimuovere i guanti dopo l’assistenza al paziente. NON indossare lo stesso paio di guanti per l’assistenza a più di un paziente.
  • Cambiare i guanti durante l’assistenza ad un paziente sia quando ci si sposta da un’area del corpo contaminata ad un’altra (incluso cute non integra, mucose o dispositivi medici) dello stesso paziente sia quando ci si sposta nell’ambiente circostante.
  • Il riutilizzo di guanti NON è raccomandato.

Quando sono indicati i guanti sterili?

  • qualsiasi procedura chirurgica; 
  • cateterismo vescicale;
  • procedure radiologiche invasive; 
  • posizionamento di accessi vascolari e gestione delle linee infusive (cateteri centrali);
  • preparazione di nutrizione parenterale totale e di agenti chemioterapici.

Quando sono indicati guanti puliti?

In situazioni cliniche in cui si può venire a contatto con sangue, liquidi biologici, secrezioni escrezioni e oggetti visibilmente sporchi di liquidi biologici.

Contatta l’esperto in merito a questo argomento.

 

Dott. Maurizio Marotta 
Infermiere

AORN dei Colli- Monaldi- Cardiologia E UTIC Vanvitelli
Napoli

 

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