Cos’è la disfunzione erettile?


La disfunzione erettile o DE  è definita come la persistente o ricorrente incapacità dell’uomo nel raggiungere e mantenere un’erezione sufficiente ad avere una penetrazione ed un rapporto sessuale soddisfacente.
La disfunzione erettile è generalmente secondaria a problemi organici, psicologici, relazionali o derivante dalla contemporanea presenza di più fattori e che vengono definite forme miste

 

Quanto è frequente la disfunzione erettile?

 

La prevalenza media globale della disfunzione erettile varia dal 14% al 48%, con tassi maggiori negli Stati Uniti e nel Sud Est Asiatico, se confrontati con quelli europei.
Per quanto riguarda la popolazione italiana, si stima una prevalenza globale del 12.8%, che aumenta progressivamente con l’avanzare dell’età (2% tra 18 e 30 anni e 48% oltre 70 anni).

Rapportando questi dati all’intera popolazione italiana, emerge che circa 3 milioni di soggetti in Italia potrebbero presentare DE.

 

 

Esiste una relazione tra disfunzione erettile maschile e patologie cardiovascolari?

 

Al di là dei numeri, è importante sottolineare la stretta relazione tra disfunzione erettile ed eventi cardiovascolari.  È Dimostrato infatti come la disfunzione erettile, in media, si verifichi 3 anni prima della comparsa di un evento cardiovascolare.

Difatti, in seguito all’esposizione ai comuni fattori di rischio cardiovascolare, le arterie peniene raggiungono un livello di restringimento critico anticipato rispetto ai più grandi vasi coronarici (ipotesi del calibro delle arterie). 

 

Disfunzione erettile: le cause 


Le componenti causali in gioco nel paziente con disfunzione erettile sono di triplice natura: organica, relazionale e intra-psichica.
Tra i fattori organici è possibile distinguere fattori di rischio modificabili e non modificabili associati alla comparsa di DE. 

 

Tra i fattori modificabili i principali sono:

  • Fumo di sigaretta: recenti studi hanno dimostrato una stretta associazione tra quantità e durata del fumo e comparsa di DE. In particolare, il consumo di oltre 10 sigarette al giorno aumenta di circa il 20% il rischio di DE.

 

  • Consumo di alcool: l’abuso cronico di alcool (> 6 drink/die) ha un effetto negativo sulla sessualità e sull’incidenza di eventi CV, sia attraverso meccanismi diretti sia secondari quali epatopatia e malnutrizione.

 

  • Obesità: aumenta il rischio di DE sia attraverso meccanismo diretti sia aumentando il rischio di comorbidità associate all’aumento del rischio cardiovascolare. 

 

  • Sedentarietà: un’attività fisica intenso-moderata di 30 minuti al giorno riduce del 43% (fino al 60%) il rischio di DE.

 

  • Farmaci: allo stato attuale diverse classi di farmaci sono state associate alla disfunzione erettile. Molti farmaci di comune uso psichiatrico e internistico possono indurre e/o aggravare una DE. Benché molti anti-ipertensivi siano stati associati a DE, gli ACE-inibitori, i sartanici, gli α1-bloccanti e, fra i calcio-antagonisti, l’amlodipina, sembrano scevri da effetti dannosi sulla sessualità.

 

Tra i fattori non modificabili ricordiamo il diabete mellito, la presenza di cardiopatia ischemica, ipertensione arteriosa, livelli elevati di colesterolo totale e bassi di HDL, patologie neurologiche, bassi livelli di testosterone e alterazioni iatrogene a carico della pelvi. 

Impotenza maschile e disturbi del comportamento relazionale 

In merito alla componente relazionale e intra-psichica, livelli elevati di stress, educazione restrittiva, aspettative irrealistiche, modalità tipiche di interazione sessuale, credenze e valori che possono essere il risultato di apprendimenti culturali e di esperienze più o meno positive nei confronti del sesso, possono essere considerati, da un punto di vista psicologico, fattori predisponenti, precipitanti, o di mantenimento della disfunzione erettile, e quindi causa della stessa.

 

 

Terapia dei disturbi dell’erezione maschile

In merito alla terapia della DE, gli inibitori della fosfo-diesterasi (PDE) di tipo 5 (PDE5i) rappresentano, la terapia di prima linea della disfunzione erettile dimostrando efficacia in oltre l’80% dei pazienti affetti da cause organiche. Tuttavia, è doveroso sottolineare come, anche nell’era delle pillole che possono curare tutto, il ruolo del medico che affronta un paziente con DE non deve essere posto in secondo piano. 

La disfunzione erettile deve essere considerato un sintomo, spesso correlato a un aumentato rischio cardiovascolare. A tale scopo occorre ricordare che la terapia per la DE deve essere subordinata a un adeguato screening e controllo dei fattori di rischio cardiovascolari presenti. 

Un uso indiscriminato dei PDE5i, anche in pazienti con una DE con componente prevalentemente relazionale o intra-psichica, senza un adeguato counseling, può avere conseguenze negative, generando, in caso di successo terapeutico, una possibile forma di dipendenza farmacologica o, in caso di insuccesso, peggiorando ulteriormente l’ansia prestazionale sottostante.

 

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Dott. Ciro Salzano

Endocrinologo – Andrologo

 

Ospedale Fatebenefratelli – Napoli