Indice
- 1 L’anatomia del cuore: cos’è e come funziona
- 2 Com’è fatto il cuore?
- 3 Struttura e caratteristiche degli atri
- 4 Struttura e caratteristiche dei ventricoli
- 5 Struttura e caratteristiche delle valvole atrio-ventricolari
- 6 Struttura e caratteristiche delle valvole semilunari
- 7 La circolazione cardiaca
- 8 Il tessuto di conduzione
L’anatomia del cuore: cos’è e come funziona
L’apparato cardiovascolare è formato dal cuore e dai vasi. Questi ultimi si dividono in:
- Arterie. Vengono definiti in tal modo i vasi che portano il sangue ricco di ossigeno e nutrienti dal cuore (da cui origina l’arteria aorta) a tutti i tessuti, dividendosi in arterie via via più piccole fino ai capillari.
- Capillari. Vasi di piccole dimensioni che consentono lo scambio di nutrienti e ossigeno tra il sangue ed i tessuti.
- Vene. Portano il sangue ormai povero di ossigeno e ricco di scorie dai capillari verso il cuore.
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Fanno Eccezione a questa regola le arterie polmonari. Infatti, pur chiamandosi arterie, in quanto originano dal cuore e portano il sangue ai polmoni, trasportano in realtà sangue povero di ossigeno per poter rifornire a livello polmonare e tornare al cuore attraverso le vene polmonari. Questo circuito si definisce piccolo circolo o circolo polmonare, per differenziarlo dalla circolazione sistemica generale o grande circolo.
Com’è fatto il cuore?
Il cuore è l’organo che ha una grande responsabilità: sostenere la circolazione del sangue all’interno del corpo umano, consentendo così l’arrivo di sufficienti quantità di nutrienti ed ossigeno agli organi e ai tessuti del corpo.
Può essere immaginato come una pompa che contraendosi genera la forza necessaria per il movimento di sangue in circolo.
In realtà, si tratta di due pompe poste in parallelo:
- il cuore destro pompa il sangue refluo dal sistema venoso – ricco di scorie e povero di ossigeno – verso i polmoni, dove questo viene ossigenato e l’anidride carbonica di scarto eliminata;
- il cuore sinistro pompa poi il sangue dai polmoni al resto del corpo.
È un organo fibromuscolare ed il muscolo cardiaco viene detto miocardio. Nell’adulto pesa dai 280 ai 340 grammi nel maschio e dai 230 ai 280 grammi nella femmina. Ha una forma di piramide deformata ed è circondato da una membrana chiamata pericardio.
Il cuore è localizzato nel torace, dietro lo sterno, con l’apice che punta e sporge sul lato sinistro (sono possibili eccezioni, con persone che hanno il cuore in posizione assolutamente centrale – si parla di mesocardia – oppure rivolto con la punta a destra , si parla di destrocardia).
Il cuore è composto da quattro camere cardiache: i due atri – destro e sinistro – sono le camere di “accoglienza” del ritorno venoso.
- L’atrio destro riceve, attraverso le vene cave superiore ed inferiore il sangue refluo rispettivamente dalle parti superiore ed inferiore del corpo; riceve inoltre, il sangue refluo dalla circolazione cardiaca tramite il seno coronarico.
- L’atrio sinistro riceve il sangue proveniente dai polmoni attraverso quattro vene polmonari (due provenienti dal polmone destro e due dal polmone sinistro), e una piccola parte del sangue refluo dalla circolazione cardiaca.
- I due ventricoli ricevono, attraverso le valvole atrio-ventricolari, il sangue proveniente dagli atri, e con la forza della propria contrazione lo pompano nelle grandi arterie: rispettivamente, l’arteria polmonare dal ventricolo destro e l’aorta dal ventricolo sinistro.
Struttura e caratteristiche degli atri
L’atrio destro accoglie il sangue venoso di tutto il corpo e della circolazione cardiaca, contiene il nodo seno-atriale che genera gli impulsi per la contrazione ritmica del cuore.
L’atrio destro comunica con il ventricolo destro attraverso la valvola tricuspide. Vicino a questa si trova una zona triangolare – triangolo di Koch – in cui è localizzato il nodo atrio-ventricolare, ossia quella parte del sistema di conduzione elettrico del cuore che conduce gli impulsi per la contrazione dagli atri ai ventricoli.
Così come l’atrio sinistro, anche l’atrio destro possiede una tasca muscolare chiamata auricola, un residuo embrionario che si colloca nella parte anteriore dell’atrio.
I due atri sono separati da una struttura detta setto interatriale.
Prima della nascita la circolazione sanguigna è un po’ diversa che dopo, perché nel feto il sangue ossigenato arriva dalla madre attraverso la placenta, e i polmoni non sono funzionanti.
Nel feto è quindi presente una piccola apertura nel setto interatriale che permette di deviare il sangue direttamente dall’atrio destro all’atrio sinistro, evitando la circolazione polmonare.
Dopo la nascita questa apertura si chiude spontaneamente, ma in circa 1/3 delle persone rimane una piccola comunicazione (forame ovale pervio), con conseguenze sostanzialmente nulle.
L’atrio sinistro riceve il sangue ossigenato dai polmoni attraverso le vene polmonari. Questa è un’eccezione alla definizione generale di vene, perché in questo caso esse trasportano sangue ossigenato. Il sangue passa dall’atrio sinistro al ventricolo sinistro attraverso la valvola mitrale.
L’auricola del ventricolo sinistro è una struttura cava normalmente poco coinvolta nell’attività dell’atrio. Diventa importante nei soggetti che presentano un aritmia detta fibrillazione atriale, in cui dentro l’auricola possono formarsi dei trombi di sangue che possono essere responsabili di ictus.
Struttura e caratteristiche dei ventricoli
Il ventricolo sinistro ha pareti più spesse rispetto a quelle del destro, perché si occupa di pompare sangue all’interno dell’arteria aorta e dei vasi della circolazione sistemica, che ha alta pressione.
Il ventricolo destro pompa sangue nel circolo polmonare che invece, ha bassa pressione.
Quando un ventricolo si trova a lavorare in un circuito con una pressione troppo elevata, il suo tessuto muscolare diventa ipertrofico (così come i muscoli scheletrici in un soggetto che pratica allenamento fisico).
Questo accade per esempio, nella stenosi aortica o nell’ipertensione arteriosa causando ipertrofia ventricolare sinistra; oppure nella ipertensione polmonare o in alcune cardiopatie congenite con conseguente ipertrofia ventricolare destra.
Struttura e caratteristiche delle valvole atrio-ventricolari
Sono la tricuspide nel ventricolo destro e la mitrale nel sinistro.
Durante la contrazione dei ventricoli (sistole) sono chiuse, impedendo il rigurgito di sangue negli atri; durante il rilassamento dei ventricoli (diastole) si aprono consentendo l’ingresso di sangue dagli atri.
Gli apparati valvolari atrio-ventricolari, in entrambi i ventricoli, sono costituiti da:
- anelli valvolari, ossia le strutture rigide che delimitano le valvole;
- cuspidi valvolari, ossia gli elementi mobili che – aprendosi e chiudendosi – consentono il passaggio di sangue nella fase corretta del ciclo cardiaco;
- corde tendinee e muscoli papillari: le corde tendinee sono strutture fibrose che originano dall’apice dei muscoli papillari e si ancorano alle cuspidi valvolari, impedendo che queste si “ribaltino” nell’atrio durante la sistole.
Alterazioni a carico di qualcuna di queste strutture portano a disfunzione delle valvole: insufficienza – ossia, la valvola “perde” e il sangue torna nell’atrio – o stenosi – quando c’è un’ostruzione al passaggio del sangue dall’atrio al ventricolo.
Struttura e caratteristiche delle valvole semilunari
Sono le valvole che collegano i ventricoli alle grandi arterie: la polmonare fra ventricolo destro e arteria polmonare, l’aortica fra ventricolo sinistro e aorta. Sono aperte durante la sistole e chiuse in diastole. Anche queste possono essere alterate e presentare insufficienza o stenosi.
Normalmente la valvola aortica ha tre cuspidi; in alcune persone può averne due (bicuspidia aortica), e questo può non causare problemi oppure portare a disfunzione della valvola, e può essere associata a un’eccessiva dilatazione dell’aorta soprattutto nel suo tratto iniziale.
La circolazione cardiaca
Il cuore, come gli altri tessuti del corpo, ha bisogno di ricevere sangue ossigenato e ricco di nutrienti.
Il sangue che transita nelle camere cardiache può fornire solo una piccola parte del tessuto cardiaco direttamente a contatto con esso.
Il resto del cuore riceve sangue attraverso le arterie coronarie.
Queste partono dalla primissima porzione dell’aorta, le principali sono tre: la coronaria destra (che irrora principalmente le porzioni destra e posteriore del cuore) ed il tronco comune sinistro, che si divide in arteria interventricolare anteriore ed arteria circonflessa (queste ultime irrorano principalmente le parti anteriore e sinistra del cuore).
Le tre arterie principali si ramificano in vasi via via più piccoli che raggiungono tutto il miocardio.
Se si accumula colesterolo all’interno della parete di una coronaria (aterosclerosi), il calibro del vaso si riduce, diminuendo la quantità di sangue che arriva ad un’area del cuore. Questo può portare ad angina pectoris e/o a infarto miocardico.
Il sangue refluo dalla circolazione cardiaca, ricco di scorie e povero di ossigeno, viene raccolto dalle vene cardiache che costituiscono un vaso venoso più grande detto seno coronarico che si svuota nell’atrio destro.
Il tessuto di conduzione
Il cuore si contrae e si rilascia in maniera spontanea, a differenza dei muscoli scheletrici.
Tutte le cellule cardiache hanno la possibilità di contrarsi ritmicamente ma normalmente il ritmo è guidato da alcune cellule specializzate dette pacemaker naturali (segnapassi) che generano il ritmo cardiaco e lo diffondono al resto delle cellule del cuore tramite un sistema di fibre specializzate.
In particolare, in condizioni fisiologiche il segnapassi del cuore è un insieme di cellule detto nodo senoatriale (nel tetto dell’atrio destro): esso genera il ritmo più rapido, che “cattura” le altre cellule prima che queste possano contrarsi con il proprio ritmo, più lento.
Il sistema di conduzione è costituito da fasci di cellule che consentono la propagazione ordinata dell’impulso alla contrazione, in modo che le diverse aree cardiache si contraggono in una sequenza precisa ed efficace per garantire il corretto passaggio del sangue.
Le componenti principali del tessuto di conduzione sono:
- Vie di conduzione atriali
- Nodo atrio-ventricolare
- Fascio atrio-ventricolare di His
- Branche di conduzione intraventricolare destra e sinistra
Il ritmo generato dal nodo senoatriale è influenzato da diversi tipi di stimoli, consentendo l’adattamento della frequenza cardiaca alle diverse attività della persona.
L’alterazione del funzionamento dei diversi elementi del sistema di conduzione causa diversi tipi di aritmie.
Contatta l’esperto in merito a questo argomento.
Dott. Mario Crisci
Cardiologo Emodinamista, esperto in diagnosi e trattamento percutaneo della cardiopatia ischemica e delle cardiopatie strutturali dell’adulto.
Dirigente Medico I livello
UOC Cardiologia interventistica
AORN dei Colli – Ospedale Monaldi
Napoli
Dott.ssa Francesca Renon
A.I.F. Malattie dell’apparato cardiovascolare
Università degli studi della Campania “Luigi Vanvitelli”
AORN dei Colli-Ospedale Monaldi
Napoli