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Cenni sullo scompenso cardiaco
Lo scompenso cardiaco (o insufficienza cardiaca) è una sindrome caratterizzata da un decorso cronico associato ad un’elevata morbilità e mortalità.
È infatti una condizione per cui il cuore non riesce ad assolvere alla normale funzione contrattile di pompa e quindi a soddisfare il corretto apporto di sangue a tutti gli organi ed alle esigenze dell’organismo.
I soggetti affetti presentano sintomi quali difficoltà respiratorie, dispnea, astenia ed edema agli arti inferiori, ed ogni attività giornaliera anche tra quelle più semplici diventa molto complessa.
Si stima che circa 30 milioni di persone in tutto il mondo siano affette da scompenso cardiaco; e fattori quali l’invecchiamento della popolazione, l’obesità, il diabete e l’ipertensione arteriosa aumentano la prevalenza di questa condizione patologica.
Nonostante vi siano linee guida per protocolli farmacologici ad hoc nel trattamento dei sintomi associati allo scompenso cardiaco, spesso la terapia medica non risulta completamente efficace ed i pazienti interessati non giovano di un sostanziale miglioramento della sintomatologia con un elevato tasso di reiterate ospedalizzazioni.
Fisiopatologia dello scompenso cardiaco
La disfunzione diastolica e l’aumento di rigidità del ventricolo sinistro portano ad un aumento delle pressioni di riempimento, ad un conseguente sovraccarico di volume atriale e congestione polmonare. Ciò è stato osservato sia in pazienti con scompenso cardiaco a frazione di eiezione preservata (HFpEF) che in pazienti con frazione di eiezione ridotta (HFrEF). La pressione capillare polmonare PCWP (o “pressione di incuneamento polmonare”) rappresenta una misura indiretta della P atriale sinistra.
Nei pazienti con HFpEF è stato evidenziato come un eccessivo aumento oltre una determinata soglia della PCWP durante l’esercizio fisico, nonostante valori normali a riposo, sia associata ad un aumento della mortalità. [1] Nei pazienti con HFrEF invece, la disfunzione diastolica rimane compromessa nonostante un’adeguata terapia medica ed è altamente predittiva di risultati peggiori. [2]
La riduzione della pressione atriale sinistra e del sovraccarico di volume dell’atrio sinistro tramite la creazione di uno shunt, ovvero un canale di comunicazione, a livello del setto interatriale è risultata una nuova opzione di trattamento per migliorare i sintomi e l’outcome dei pazienti con scompenso cardiaco refrattario alla terapia medica ottimale. [3]
Opportunità future
Occlutech® Atrial Flow Regulator (AFR) è un dispositivo destinato al trattamento dei sintomi associati all’insufficienza cardiaca sia in pazienti che presentano scompenso cardiaco con frazione di eiezione preservata (HFpEF) che ridotta (HFrEF). Si tratta di un’innovazione all’avanguardia per il trattamento di pazienti che non rispondono adeguatamente alle terapie mediche o senza alternative di trattamento significative.
Il dispositivo AFR è costituito da una rete di fili di Nitinolo (NiTi) autoespandibile, un corpo flessibile collega i due dischi di ritenzione ed al centro è presente una fenestratura per lo shunt. Sul disco prossimale del dispositivo (ovvero lato atriale destro) è presente un connettore a sfera che funge da adattatore per il sistema di rilascio durante il posizionamento, impedendo di esercitare una eccessiva tensione sul setto.
Occlutech® AFR è un dispositivo sicuro e semplice da impiantare, con una rapida curva di apprendimento. Il suo scopo è quello di proteggere e preservare il risultato di una settostomia atriale con palloncino (BAS). La BAS può essere eseguita durante una precedente sessione di cateterismo cardiaco oppure immediatamente prima dell’impianto del dispositivo AFR durante la stessa sessione. Il dispositivo è completamente recuperabile e riposizionabile N-volte prima del rilascio.
Occlutech® AFR presenta indicazione (marchio CE) per lo scompenso cardiaco con misure della fenestrazione di calibro sia 8 mm che 10 mm (è stato dimostrato che con uno shunt ≤ 10 mm non si ha un aumento delle pressioni nelle sezioni destre e in arteria polmonare) [4, 5]. Ciascuna misura è inoltre disponibile sia con un’altezza della connessione tra i due dischi di 5 mm che di 10 mm, in base allo spessore del setto del paziente.
Primi risultati ad un anno
Nei risultati ad 1 anno di follow-up dello studio pilota, prospettico, non randomizzato AFR – PRELIEVE TRIAL per valutare la sicurezza e l’efficacia di Occlutech® Atrial Flow Regulator sia in HFpEF che HFrEF ad elevate pressioni di riempimento, si è evidenziato un significato miglioramento dei sintomi e della qualità di vita nei pazienti trattati con scompenso refrattario alla terapia medica ottimale.
Non sono stati altresì riscontrati nello studio l’occlusione dello shunt, fenomeni di ictus e condizioni di sovraccarico delle sezioni cardiache destre. [5] L’impianto di AFR ha inoltre effetti favorevoli sulla mortalità nei pazienti con insufficienza cardiaca, indipendentemente dalla frazione di eiezione. [6]
Contatta l’esperto in merito a questo argomento.
Dott.ssa Chiara Schintu
Field Technical Specialist Occlutech Italia