Che cos’è l’elettrocardiogramma (ECG)?

L’elettrocardiogramma è la registrazione dell’attività elettrica cardiaca e la sua rappresentazione su carta termica. Si tratta del più semplice, immediato ed economico strumento di diagnostica cardiaca. 

Introdotto dal fisiologo olandese Willem Einthoven per cui si meritò il premio Nobel, l’ECG costituisce il metodo diagnostico per eccellenza di tutte le aritmie cardiache. 

Il cuore durante il suo ciclico ritmo è in grado di generare un attività elettrica più o meno forte a seconda della fase del ciclo cardiaco, l’elettrocardiografo registra questa attività. 

Il tracciato elettrocardiografico rappresenta il metodo più facile e  pratico per osservare se l’attività elettrica del cuore è normale oppure se sono presenti patologie di natura meccanica o bioelettrica.

L’immagine in basso rappresenta il primo elettrocardiografo costruito da Willem Einthoven nel 1923. A quell’ epoca l’ elettrocardiografo era un voluminoso apparecchio, oggigiorno disponiamo di apparecchiature molto più piccole e portatili.

Come si esegue l’elettrocardiogramma?

L’elettrocardiogramma è un esame assolutamente indolore che non prevede uno sforzo fisico o’l’ausilio di un farmaco. 

La registrazione avviene con paziente in posizione supina (disteso a pancia in su, sul lettino) mediante il posizionamento di 4 elettrodi di registrazione ai quattro arti e 6 elettrodi di registrazione in regione toracica. 

Ogni elettrodo rappresenterà su carta termica delle onde positive o negative, espressione della direzione del fronte di attivazione dell’ energia elettrica che rileva. 

Il medico cardiologo, sulla base dell’interpretazione di tali onde, è in grado di rilevare anomalie del ritmo cardiaco e non solo.

Grazie all’ analisi dell’ elettrocardiogramma si possono portare alla luce aritmie, disturbi di conduzione, anomalie cardiache strutturali e segni di sofferenza ischemica (infarto del miocardio).

Nello specifico:

  • angina pectoris;
  • aritmie;
  • cardiopatia ischemica nelle sue varie forme cliniche;
  • disturbi di conduzione;
  • infarto miocardico;
  • malattie delle valvole cardiache;
  • scompenso cardiaco.

Domande frequenti sull’ECG 

Esistono diverse tipologie di elettrocardiogramma?
In realtà no. Può variare il modello di elettrocardiografo,  il tempo di registrazione, la modalità di rappresentazione su carta, il numero di canali utilizzati ma l’esame e le informazioni che è in grado di fornire restano invariate.

Quanto dura l’esame ECG?
L’esame elettrocardiografico dura pochi minuti, circa cinque. Il tempo necessario comprende l’applicazione degli elettrodi e la registrazione che, invece, dura circa 10 secondi. Talvolta in caso di toraci particolarmente villosi risulta necessaria la depilazione mediante lamette monouso.

L’esame va eseguito a digiuno?
Assolutamente no. E’ possibile fare colazione o pranzare prima dell’esame senza alcun tipo di limitazione.

Alcune raccomandazioni (prima dell’esame):

  • si raccomanda di non applicare creme sul torace al fine di non inficiare l’ aderenza degli elettrodi in corso d’ esame.
  • È consigliabile indossare abiti comodi e facili da sfilare e rimettere.
  • E’ necessario scoprire le caviglie, pertanto è preferibile utilizzare calze corte.
  • In caso di allergia ad alcool od ovatta occorre informare il medico.

L’esame prevede uno sforzo fisico o la somministrazione di farmaci?
No. L’esame viene eseguito a riposo, non è prevista alcuna preparazione farmacologica.

Il giorno dell’esame si può assumere la terapia regolarmente?
Assolutamente si. Nella maggior parte dei casi, anche per la validazione dell’efficacia della terapia in corso, risulta fondamentale non sospendere alcun farmaco. Tale indicazione è comunque a discrezione del cardiologo curante.

I bambini e i neonati possono eseguire un elettrocardiogramma?
Assolutamente si. Non sono necessarie accortezze particolari rispetto agli adulti. In caso di bambini particolarmente piccoli e poco collaboranti si consiglia la presenza della madre o comunque di una figura rassicurante durante l’ esame.

Quanto tempo necessita la refertazione?
In genere la refertazione è immediata da parte del medico ed il referto consegnato seduta stante.

Quando fare l’ elettrocardiogramma?
Dipende dalla propria condizione clinica. In caso di semplici controlli per l’attività sportiva è consigliabile una volta l’ anno. In caso di patologie cardiache note, tale tempo può ridursi anche a sei mesi o meno a seconda dell’ indicazione del proprio medico.

Quanto costa eseguire un elettrocardiogramma?
Trattandosi di una prestazione ambulatoriale il costo risulterà variabile e dipendente dal tipo di centro diagnostico. Presso centri diagnostici convenzionati con il SSN o ambulatori ospedalieri sarà possibile eseguire tale esame in convenzione e mediante impegnativa del proprio medico curante. In tal caso il costo sarà quello relativo al ticket che varia dai 5 ai 56 euro. In caso invece, di esame presso centro privati i costi sono in genere variabili, da un minimo di 30 euro a un massimo di 100 euro.

Contatta l’esperto in merito a questo argomento.

 

Dott. Andrea Antonio Papa
Cardiologo Aritmologo, esperto in diagnosi e terapia dei disturbi del ritmo cardiaco

Dirigente Medico I livello
UOC Cardiologia e UTIC
Università della Campania L. Vanvitelli
AORN dei Colli – Ospedale Monaldi
Napoli