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Ecocardiogramma da stress: cos’è e a cosa serve
L’Ecocardiogramma da stress è un’indagine diagnostica in cui viene esaminato il cuore durante uno stress.
Esistono essenzialmente due metodologie di stress, quello fisico e quello farmacologico. Nel caso dell’ ecocardiogramma da stress fisico il paziente dovrà pedalare su una cyclette avente un’inclinazione posteriore dello schienale di circa 45°, precisamente definita “lettoergometro”, realizzata ad hoc per eseguire questo esame.
Durante lo sforzo fisico il medico, specialista in ecocardiografia, effettua il monitoraggio continuo tramite ecocardiogramma, mentre l’infermiere misura ad intervalli regolari la pressione arteriosa e registra in continuo l’elettrocardiogramma.
L’esame prevede che ad intervalli regolari di 2 o 3 minuti, a seconda del protocollo utilizzato dal centro, ci sia un incremento dell’intensità dello sforzo ottenuta aumentando la resistenza alla pedalata.
Lo scopo principale di questo esame è indagare se il paziente è affetto da malattia delle coronarie, le arterie che portano il sangue al cuore.
Ecostress fisico: indicazioni
Ricerca di ischemia miocardica
L’ecocardiogramma da stress è indicato in tutti i pazienti che hanno un forte sospetto di cardiopatia ischemica e nei quali gli altri esami come ecocolordoppler cardiaco e test ergometrico convenzionale non sono risultati sufficientemente diagnostici.
È inoltre indicato nel controllo di tutti i pazienti già noti ischemici al pari della tomoscintigrafia miocardica.
In presenza di una stenosi, ovvero di un restringimento delle coronarie, si verifica una riduzione del flusso di sangue diretto al cuore attraverso le coronarie e ciò può essere causa di di affanno durante lo sforzo, di comparsa di dolore localizzato al petto (angina) oppure diffuso alle braccia, al collo o alla mandibola.
Oltre a valutare la comparsa di sintomi, l’eco-stress permette di osservare la funzione del cuore durante lo sforzo e valutare eventuali alterazioni della normale contrazione cardiaca.
Il cuore, essendo un muscolo, è capace di incrementare la sua capacità di contrazione durante lo sforzo. In presenza di malattia coronarica questa capacità è ridotta e può essere esaminata con questo tipo di indagine.
Ad esempio se un paziente ha un restringimento sulla coronaria destra, durante l’esecuzione dell’ ecostress fisico potrebbe manifestarsi una riduzione della contrazione della parete inferiore e del Setto interventricolare posteriore del cuore (vedi anatomia cardiaca) che solitamente sono irrorati da questa arteria coronarica.
Per eseguire questo esame l’operatore divide il cuore in 16 i segmenti, se durante l’esecuzione dell’esame si riscontrano anomalie della contrattilità in più di due segmenti adiacenti allora il test si definisce positivo per “ischemia inducibile” (ossia è forte il sospetto di qualche restringimento coronarico che determina riduzione di flusso in una data porzione di cuore).
Se il test è positivo saranno quindi necessari ulteriori accertamenti e solitamente si eseguirà una coronarografia per visualizzare in modo diretto le coronarie mediante mezzo di contrasto e raggiX.
Oggi è possibile anche eseguire una coro TAC ma solo in casi selezionati e sempre a discrezione del proprio cardiologo curante che ha un potere diagnostico forte ma non è risolutiva (in quanto non si può attraverso questo esame risolvere restringimenti coronarici).
Studio delle valvulopatie
Inoltre, l’ ecostress fisico si presta alla valutazione anche di altre patologie come le malattie delle valvole cardiache (ad esempio la stenosi aortica, l’insufficienza aortica e l’insufficienza mitralica) in cui è utile avere informazioni sul grado di severità della patologia, sulla tolleranza allo sforzo fisico e sulla capacità di adattamento del cuore. Le informazioni ottenute dal medico possono avere un impatto sulla strategia di cura della specifica malattia valvolare.
Ecostress fisico: modalità di esecuzione
La preparazione
Il paziente che deve effettuare l’Ecocardiogramma da Stress deve essere a digiuno da almeno 4 ore.
In casi selezionati, come in presenza di diabete mellito, può essere indicata una blanda colazione previo consulto del cardiologo curante.
La consueta terapia domiciliare può essere regolarmente assunta prima dell’esame, ad eccezione del beta bloccante che in alcuni casi, va sospeso gradualmente a partire da 5 giorni prima.
È da precisare che la sospensione del beta bloccante deve essere indicata dal cardiologo curante. Infatti, in casi selezionati, l’esame deve essere eseguito senza la sospensione di tale farmaco, soprattutto qualora si voglia valutare l’efficacia della terapia anti ischemica in atto.
In presenza di influenza, raffreddamento, tosse, asma o febbre è assolutamente indicato procrastinare l’esame.
È inoltre necessario un abbigliamento adeguato per eseguire la prova fisica, evitando di indossare indumenti stretti e scarpe scomode. A tal proposito, è consigliabile che il paziente indossi abbigliamento e scarpe da ginnastica.
Durata dell’esame
La durata dell’esame è molto variabile, dipende dalla resistenza fisica del paziente e dal suo grado di allenamento.
Esistono tuttavia alcuni criteri di interruzione indipendenti dalla tolleranza fisica del paziente, quali il raggiungimento della frequenza cardiaca target, l’eccessivo rialzo pressorio o la riduzione della pressione arteriosa, la comparsa di aritmie e di segni di ischemia sufficienti a considerare conclusivo l’esame.
Ecostress fisico: rischi e controindicazioni
Tutti i pazienti che hanno difficoltà a deambulare e pedalare per problemi articolari, neurologici, motori o vascolari non possono sottoporsi a questo tipo di esame.
Inoltre, l’esame non è eseguibile in presenza di ipertensione arteriosa mal controllata farmacologicamente.
Non è rischioso sottoporsi a questo esame. I dati pubblicati in letteratura riportano un rischio di aritmie pericolose inferiore allo 0,01%.
Ben più frequente è la comparsa di aritmie non pericolose e di breve durata, mentre non è riportata mortalità associata a questo tipo di esame.
Contatta l’esperto in merito a questo argomento.
Dott.ssa Tiziana Formisano
Cardiologo, Specialista in Ecocardiografia Transtoracica e Transesofagea applicata allo studio delle Valvulopatie, Cardiomiopatie e Malattie del pericardico.
Dirigente Medico I livello
Cardiologia/UTIC
Ospedale Evangelico di Villa Betania
Napoli