La valvola mitrale è una struttura costituita da due lembi che aprendosi consentono al sangue ossigenato proveniente dai polmoni di passare dall’atrio sinistro al ventricolo sinistro. 

Al termine del riempimento, il ventricolo sinistro si contrae per pompare il sangue ossigenato in aorta affinché gli organi vengano adeguatamente riforniti. 

Nel momento in cui inizia la contrazione del ventricolo sinistro, la valvola mitrale si chiude per consentire che tutto il sangue proceda in avanti verso l’aorta e non ritorni indietro all’interno dell’atrio sinistro. 

Cos’è il prolasso della valvola mitrale?

Il prolasso è un’alterazione della valvola mitrale, i cui lembi si presentano ispessiti e ridondanti.

L’abbondanza di tessuto che caratterizza questa alterazione della valvola mitrale causa un movimento eccessivo di uno o di entrambi i lembi che in fase di chiusura prolassano nell’atrio sinistro. 

La valvola diventa “insufficiente, incontinente”, ovvero incapace di chiudersi completamente come dovrebbe durante la fase di contrazione del cuore definita “sistole”. 

L’insufficienza che ne deriva provoca un ritorno di sangue dal ventricolo sinistro in atrio sinistro. La quota di sangue che ritorna in atrio sinistro è proporzionale all’entità del prolasso e si classifica in quattro gradi: lieve, moderato, medio e severo. 

Questa patologia ha una frequenza nella popolazione che va dal 2 al 5% a seconda delle casistiche e può interessare sia giovani che adulti. 

Prolasso mitralico: cause

Esiste una predisposizione genetica a sviluppare il prolasso della mitrale, anche se non sono stati isolati i geni coinvolti nella sua patogenesi. 

In alcuni casi, esiste una familiarità, ovvero la possibilità che la persona abbia ereditato il difetto da uno dei genitori ma nella maggior parte dei casi è considerata una malattia sporadica non essendo dimostrata la presenza di una familiarità. 

Il prolasso della valvola mitrale può essere presente anche nel contesto di alcune malattie del tessuto connettivo come la sindrome di Marfan, la sindrome di Ehlers-Danlos e la osteogenesis imperfecta

Prolasso della valvola mitrale: diagnosi

Il medico può sospettare la presenza di prolasso della valvola mitrale già visitando il paziente. 

Mediante l’auscultazione del cuore con il fonendoscopio è possibile, infatti, rilevare un soffio mitralico talvolta associato alla presenza di un tono aggiunto detto “click”. 

Può accadere che un prolasso di piccola entità sia silente all’auscultazione; in questo caso, viene diagnosticato con l’Ecocardiogramma, la metodica di riferimento per la diagnosi ed il follow-up di questa patologia. 

Consiste in un esame semplice ed indolore eseguito al letto del paziente che , mediante una sonda in grado di emettere ultrasuoni, consente una ricostruzione bidimensionale delle camere e delle valvole cardiache permettendo il riscontro di un eventuale prolasso.

Prolasso della mitrale: sintomi

La sintomatologia del prolasso mitralico è estremamente variabile e dipende essenzialmente dal grado di insufficienza valvolare. 

In presenza di insufficienza di lieve entità il prolasso decorre in maniera del tutto asintomatica. 

Quando l’insufficienza mitralica derivante dal prolasso diventa importante, allora può causare i seguenti sintomi: facile affaticabilità, affanno durante sforzo e palpitazioni. 

Le palpitazioni possono essere presenti anche con prolassi di lieve o moderata entità e in genere, hanno breve durata e sono dovute alla presenza di extrasistoli ventricolari (battiti anomali che si manifestano con una sensazione di colpo al petto, sfarfallio, cuore in gola). 

In questo caso, la registrazione ECG Holter delle 24 ore (collegamento ipertestuale ad articolo Holter) sarà utile per dimostrare e quantificare la presenza di extrasistoli. 

Quando il prolasso è di entità più che moderata possono insorgere anche aritmie persistenti come la fibrillazione atriale che causa una sensazione di palpitazione più pronunciata rispetto all’extrasistole. 

Rischi e complicanze del prolasso valvolare mitralico

Le principali complicanze sono: l’insufficienza mitralica, la comparsa di aritmie e lo scompenso cardiaco. 

Dei primi due aspetti abbiamo parlato nel paragrafo precedente. Lo scompenso cardiaco è una condizione che si verifica quando il prolasso causa un’insufficienza di severa entità. 

In tal caso,  con il protrarsi del tempo (diversi mesi ma anche anni), l’insufficienza severa genera un sovraccarico cardiaco che evolve verso la dilatazione e la perdita di funzione contrattile del ventricolo sinistro. 

Questa complicanza si associa alla comparsa di alcuni segni tipici come il gonfiore alle caviglie, la difficoltà a respirare in posizione sdraiata e affanno al minimo sforzo. 

Vivere con il prolasso della valvola mitrale: vita ordinaria e sport

Anche questo aspetto dipende dal grado di insufficienza valvolare. Tendenzialmente un prolasso valvolare di grado lieve o moderato consente una vita ordinaria assolutamente normale. 

Prolassi di grado severo ovviamente condizionano la tolleranza allo sforzo e la qualità di vita. Un paziente con prolasso della valvola mitrale deve sottoporsi alla visita cardiologica prima di intraprendere qualunque attività sportiva

Dal punto di vista dello sport agonistico, il prolasso della valvola mitrale controindica la maggior parte degli sport che richiedono un impegno fisico intenso. 

Per quanto riguarda gli sport non agonistici, la possibilità di una pratica sportiva leggera (come ad esempio camminare o corsa leggera) potrà essere presa in considerazione per prolassi di lieve entità dopo un opportuno screening cardiologico accurato.  

Terapie e rimedi per il prolasso della valvola mitrale

I farmaci beta-bloccanti si sono dimostrati efficaci per attenuare il prolasso e contenere l’insorgenza di alterazioni del ritmo cardiaco (es. extrasistoli e fibrillazione atriale). 

Tuttavia, un prolasso della mitrale con insufficienza di severa entità può essere corretto solo con intervento chirurgico

Le indicazioni all’intervento chirurgico sono la comparsa di sintomi, di aritmie, la dilatazione e la perdita di funzione del ventricolo sinistro. 

Contatta l’esperto in merito a questo argomento.

 

Dott.ssa Tiziana Formisano
Cardiologo, specialista in Ecocardiografia Transtoracica e Transesofagea applicata all studio delle Valvulopatie, Cardiomiopatie e Malattie del pericardico

Dirigente Medico I livello
Cardiologia/UTIC
Ospedale Evangelico di Villa Betania
Napoli