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Cosa si intende per palpitazione
“Palpitazione” (altrimenti definita come cardiopalmo, battito accelerato, batticuore, tachicardia improvvisa, cuore in gola), è il termine comunemnte usato per indicare un battito del cuore improvvisamente più veloce del normale. A volte, un battito cardiaco accelerato è una normale risposta all’esercizio fisico o a uno stato di agitazione psicologica (ansia diurna, ansia notturna, grande preoccupazione). Altre volte invece, un battito cardiaco accelerato può essere espressione di una patologia e/o sofferenza cardiaca. Normalmente la frequenza cardiaca a riposo in un soggetto adulto sano oscilla tra i 60 e i 100 battiti per minuto. Si parla di tachicardia quando la frequenza cardiaca a riposo supera i 100 battiti al minuto. Occorre precisare che spesso il paziente riferisce come palpitazione la percezione del proprio battito cardiaco, soprattutto durante le ore notturne, spesso quando si è girati sul fianco sinistro. Tale condizione, molto comune, non è correlata ad una tachicardia ma bensì è conseguenza delle energiche vibrazioni generate dal cuore durante il suo normale ciclo che vengono percepite dal paziente. Tale evenienza non deve preoccupare, nella maggioranza dei casi è secondaria a uno stato di ansia, stress o agitazione psichica.
Palpitazioni: cause
Un esercizio fisico, uno stato di preoccupazione, di paura o di stress possono causare cardiopalmo. In tal caso si parla di tachicardia “appropriata”, ovvero appropriata allo stato emotivo del momento, espressione delle ripercussioni di tali condizioni sulla dinamica cardiaca.
Diversamente è il caso di altre condizioni che possono causare palpitazioni:
- Assunzione di bibite stimolanti o ricche di caffeina (es. caffè, tè o soda). Si consiglia di non superare i 300 mg di caffeina al giorno, ovvero la quantità contenuta in 3 tazzine di caffè o 2 energy drink. Si sconsiglia inoltre di assumere tali bevande oltre le ore 17.00 o comunque in prossimità delle ore serali.
- Fumare o consumare tabacco da masticare. Le sigarette elettroniche, di comune utilizzo ormai, contengono ugualmente nicotina seppur in quantità ridotte. In tal caso le ripercussioni cardiache saranno le stesse, ma di minor grado.
- Assunzione di alcune droghe illegali, come la cocaina
- Poche ore di sonno. Se non si dorme abbastanza, aumentano i livelli di adrenalina durante il giorno. L’adrenalina è un potente stimolante cardiaco e può indurre cardiopalmo. Si raccomanda ad un soggetto adulto di dormire almeno 8 ore a notte.
- Stato febbrile.
- Palpitazioni, tachicardia e gravidanza. È una condizione del tutto normale, aumenta il volume sanguigno e pertanto il cuore deve lavorare di pù per pompare più sangue. Se si associa ad altri sintomi come stanchezza, vertigini e malessere si consiglia di consultare il proprio ginecologo.
- Patologie del sistema elettrico del cuore possono causare tachicardia. In tal caso spesso il paziente riferisce l’ innesco e la risoluzione della tachicardia come improvvisi e repentini. Utile consultare un medico.
- Esistono inoltre molte altre patologie causa di tachicardia, le piu comuni sono l’ iperfunzione della ghiandola tiroide e l’ anemia.
- Reflusso gastro-esofageo. Una delle cause più frequenti, spesso il paziente riferisce bruciore retrosternale (al centro del petto) associato a cardiopalmo, frequenti sono le palpitazioni notturne. Espressione dell’ irritazione indotta dall’ acido che risale dallo stomaco. In tale caso spesso il cardiopalmo avviene nel periodo post-prandiale (dopo pranzo o cena) e quasi sempre quando ci si distende.
Quando parlare di palpitazione? Come riconoscerla?
La maggior parte delle persone con tachicardia non ha sintomi. Ma potrebbero notare che il loro cuore batte forte, batte veloce, sembra saltare un battito o a volte sia ha la sensazione che il cuore si fermi per un attimo per poi sentire un colpo forte improvviso al centro del petto. Questi tipi di cambiamenti del battito cardiaco sono chiamati “palpitazioni”.
A volte, un battito cardiaco accelerato rende più difficile per il cuore pompare sangue in maniera efficace. Ciò può causare sintomi come:
- Vertigini
- Problemi respiratori (affanno, facile affaticabilità, mancanza d’ aria)
- Dolore toracico
- Svenimenti
Ovviamente si tratta di evenienze meno frequenti, in genere espressione di una sofferenza cardiologica che merita un approfondimento diagnostico specialistico.
Palpitazioni: diagnosi
Il medico o il paziente stesso possono rilevare uno stato di tachicardia semplicemente misurando il numero di pulsazioni al minuto rilevate al polso del paziente. L’ esame strumentale diagnostico per eccellenza è l’ elettrocardiogramma. Questo test, noto anche come “ECG”, registra l’attività elettrica del tuo cuore.
Elettrocardiogramma in corso di palpitazione che evidenzia uno stato di tachicardia.
Spesso la palpitazione ha la durata di pochi attimi o al massimo secondi. Spesso quando ci si reca in pronto soccorso o in ambulatorio medico il cardiopalmo è già passato e pertanto l’ esame elettrocardiografico eseguito in quel momento risulterà normale. In questo caso il medico potrebbe richiedere l’ esecuzione di un ECG Holter delle 24h, ovvero il montaggio di un apparecchio di registrazione per effettuare un monitoraggio elettrocardiografico continuo per almeno 24h (giorno e notte).
In tal caso sarà possibile poi correlare il sintomo alla traccia elettrocardiografica di quel momento e capire così la causa della palpitazione.
Quando bisogna contattare il medico?
Quando la tachicardia si accompagna a malessere, vertigine, dolore al petto o profusa stanchezza si consiglia di consultare il medico in tempi brevi.
Se non hai questi sintomi, ma spesso senti il battito cardiaco accelerato o irregolare, parlane con il tuo medico.
Palpitazioni, tachicardia e rimedi
Il trattamento dipende dalla causa della tachicardia.
Quando la tachicardia è secondaria ad uno stato di stress emotivo od ansia è sufficiente cercare di tranquillizzarsi, fare dei profondi e lenti respiri, provare a bere un bicchiere d’ acqua lentamente.
Quando il battito cardiaco invece è molto veloce, conseguenza di un vero e proprio disturbo elettrico del cuore, potrebbe risultare utile effettuare delle manovre vagali come: contrarsi di corpo come se si volesse andare in bagno, apporre del ghiaccio freddo sul volto, tappare naso e bocca ed espirare forzatamente, leggera compressione dei bulbi oculari. Se durante una di queste manovre si ha la sensazione che la tachicardia si interrompa bruscamente è molto probabile che si tratti di un disturbo elettrico del cuore, si consiglia di consultare un medico in tal caso.
Altri trattamenti, ad esclusivo interesse medico, sono:
- Medicinali per controllare la velocità o il ritmo del battito cardiaco;
- Un trattamento chiamato “cardioversione” che prevede l’applicazione di una leggera corrente elettrica al cuore per resettarne il ritmo;
- Un dispositivo chiamato “defibrillatore impiantabile” (“ICD” in breve) che trova indicazione in determinate patologie cardiache e che ha il compito di riconoscere tachicardie pericolose per la vita e di trattarle efficacemente mediante una scarica elettrica (shock) intracardiaca;
- Trattamenti interventistici definiti con il termine “ablazione“. I trattamenti di ablazione usano il calore (chiamato “ablazione con radiofrequenza”) o il freddo (chiamato “crioablazione”) per eliminare quelle piccole cellule del cuore responsabili dell’ innesco e mantenimento della tachicardia.
Come prevenire la tachicardia
Se bere troppa caffeina o fumare ha causato la tua tachicardia, interrompere tali abitudini può prevenire il problema.
Molte malattie cardiache possono aumentare le probabilità di avere tachicardia. In tal caso la risoluzione della patologia di base è fondamentale.
Fare cose che mantengono il tuo cuore sano può aiutare. Ciò comprende:
- Mangiare molta frutta, verdura e latticini a basso contenuto di grassi, ma non molta carne o cibi grassi;
- Camminare o fare attività fisica di tipo aerobico, almeno 4 volte a settimana;
- Perdere peso, se si è in sovrappeso;
- Bere almeno 2 L di acqua al giorno.
Palpitazioni e reflusso gastro-esofageo: rimedi e consigli utili
Una delle più comuni cause di palpitazioni e tachicardia è il reflusso gastro-esofageo.
Come si interviene in caso di reflusso?
E’ possibile intervenire in 2 modi:
– Con la terapia farmacologica con farmaci che riducono la produzione acida da parte dello stomaco;
– Con una terapia dietetica specifica.
Seguire una terapia dietetica specifica può contribuire a contrastare gli effetti del reflusso. Sarebbe meglio evitare quegli alimenti che possono aumentare l’acidità gastrica:
- alimenti troppo grassi (fritti, carni grasse, salse con panna, sughi con abbondanti quantità di olio, margarina o burro);
- caffè e thè;
- cioccolato;
- pomodori;
- agrumi;
- alcolici e superalcolici;
- bibite gassate;
- alcune spezie come peperoncino, pepe, curry, noce moscata, ecc.
- evitare cibi o bevande troppo caldi o troppo freddi
- preferire alimenti con ridotto contenuto di grassi, cereali integrali ed almeno 5 porzioni al giorno di frutta e verdura.
Ecco 5 suggerimenti da seguire nella vita di tutti i giorni per chi soffre di reflusso.
- Preferire pasti piccoli e frequenti, evitando le grandi abbuffate o i digiuni per lunghi periodi di tempo. Una corretta alimentazione dovrebbe prevedere sempre 5 pasti: 3 principali (colazione-pranzo-cena) e 2 spuntini.
- Pasti lontani dal riposo notturno: è consigliato attendere almeno 2 ore prima di andare a dormire.
- Non assumere una posizione sdraiata subito dopo i pasti. Elevare la spalliera del letto di 10-15 cm aiuta a mantenere l’esofago in posizione verticale anche quando si è sdraiati ed impedisce la risalita di materiale acido dallo stomaco
- Controllo del peso corporeo: l’accumulo di tessuto adiposo cosiddetto “addominale” a livello del girovita rappresenta uno dei fattori che maggiormente contribuiscono alla malattia da reflusso gastroesofageo.
- Masticare con calma: anche il tempo del pasto e la masticazione incidono sulla presenza di reflusso gastrico. Il consiglio è quello di masticare lentamente ed allungare il tempo del pasto ad almeno 25 minuti.
Contatta l’ esperto in merito a questo argomento.
Dott. Andrea Antonio Papa
Cardiologo Aritmologo, esperto in diagnosi e terapia dei disturbi del ritmo cardiaco
Dirigente Medico I livello
UOC Cardiologia e UTIC
Università della Campania L. Vanvitelli
AORN dei Colli – Ospedale Monaldi
Napoli