In questo articolo cercheremo di spiegare in parole semplici come misurare la pressione arteriosa.
Questa procedura suscita interesse per i pazienti che soffrono di alterazioni pressori, per cui è doveroso un approfondimento sulle diverse modalità di misurazione e i molteplici dispositivi utilizzati per valutare i valori.
Indice
Che cos’è la pressione arteriosa?
È stato dedicato un intero articolo per approfondire il concetto di PRESSIONE ARTERIOSA ed indicare i suoi valori normali e alterati.
Quali sono i dispositivi impiegati per la misurazione della pressione arteriosa e le loro caratteristiche?
I dispositivi adoperati dal personale sanitario per la misurazione della pressione arteriosa sono diversi e ognuno possiede delle caratteristiche in base all’operatore che li utilizza.
Lo sfigmomanometro a mercurio e quello aneroide sono formati da un manicotto posizionato al braccio del paziente. Di norma sui manicotti è disegnata una freccia: quest’ultima deve essere collocata sulla piega del braccio, dove posizioneremo poi il fonendoscopio.
Il manicotto, a sua volta, è connesso ad una pompetta, che, se premuta, permette un passaggio di aria con conseguente gonfiaggio del bracciale. Sulla pompetta è presente una valvola che, una volta aperta, provoca lo sgonfiaggio del bracciale. Al manicotto è collegato anche un manometro con scala graduata per visualizzare il valore della pressione.
Il fonendoscopio invece è un dispositivo complementare allo sfigmomanometro formato da due olivette, che vengono posizionate all’interno dell’orecchio, da un tubo di collegamento flessibile a Y e da una testina composta al suo interno da una membrana fluttuante che permette l’auscultazione dei pazienti.
Un altro dispositivo presente in commercio è lo sfigmomanometro digitale che strutturalmente è simile a quello aneroide, la differenza sostanziale è che non necessita del fonendoscopio in quanto utilizza il metodo oscillometrico, che consiste nel misurare la vibrazione del sangue che scorre nelle arterie calcolando i valori della pressione sistolica e diastolica con una formula matematica e digitalizzandoli così che possano essere letti sul display di cui è dotato il misuratore elettronico di pressione arteriosa.
Come misurare la pressione arteriosa?
Prima di descrivere in modo pratico come misurare la pressione, è fondamentale elencare una serie di raccomandazioni, definiti dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), utili per la preparazione della misurazione che potrebbe influenzare il risultato finale:
- In condizioni di tranquillità, il paziente deve essere rilassato e comodo;
- La persona non deve aver fumato o bevuto da almeno un quarto d’ora;
- Il braccio deve essere appoggiato e non rimanere sospeso;
- Il bracciale deve essere di dimensione adeguata al braccio del paziente. Un bracciale da adulto non può essere utilizzato su un bambino e viceversa; allo stesso modo su una persona obesa non può essere utilizzato un bracciale standard. Un’inadeguata misura del bracciale comporta rilevazioni errate (sovrastima o sottostima);
- Non misurare la pressione in maniera ossessiva perché ha un oscillazione che cambia durante il giorno o la notte, in alcuni soggetti, addirittura fino a 20 mmHg nell’arco di 24 ore. Di solito la pressione arteriosa ha valori più bassi nelle ore notturne, quanto si dorme, per raggiungere il suo picco alla metà del pomeriggio;
- Infine altra causa che può determinare alterazioni dei valori è la cosiddetta “ipertensione da camice bianco”, situazione che causa un rialzo della pressione arteriosa di un individuo al di sopra dei suoi valori abituali quando è misurata in uno studio medico o, in generale, in ambienti sanitari;
Per cui prima di allarmarsi in caso di incongruenza di risultati, si consiglia di avvisare il proprio Cardiologo in quanto non sempre tali valori corrispondono alla realtà pressoria.
Dopo aver approfondito questi semplici consigli, andremo a descrivere come utilizzare i singoli dispositivi.
Lo sfigmomanometro aneiroide si utilizza fissando il bracciale 2 cm sopra la piegatura del braccio e posizionando il fonendoscopio al di sotto del bracciale. Con una mano si tiene la pompetta, con l’altra si posizionano due dita sul polso della persona per percepire le pulsazioni dell’arteria radiale. Si posizionano le olivette del fonendoscopio nelle orecchie e si comincia a gonfiare il manicotto con la pompetta, fino al momento in cui non si avvertono più pulsazioni a livello dell’arteria. Si gonfia ancora di circa 20 mmHg e poi si comincia ad aprire lentamente la valvola presente sulla pompetta, in modo da lasciar uscire l’aria dal manicotto e far scendere la lancetta del manometro.
Il primo rumore rappresenta la pressione sistolica o massima che prende il nome di 1° tono di Korotkoff. Continuando a sgonfiare il bracciale, si distinguono altri rumori. L’ultimo coincide con la scomparsa di rumori e corrisponde alla pressione diastolica o minima.
Un procedimento simile ma più semplice da utilizzare è rivolto allo sfigmomanometro digitale (consigliato per i soggetti non sanitari), quest’ultimo si posiziona nella stesso modo di quello aneroide ma senza il fonendoscopio, come descritto in precedenza.
In entrambi dispositivi la pressione non va assolutamente rilevata all’arto superiore in cui sia presente una fistola aterovenosa per dialisi (anche se non funzionante), poiché potrebbe comportare una rilevazione errata, ed è consigliabile rilevare il valore pressorio in entrambi gli arti in quanto esistono patologie vascolari che comportano una disuguaglianza dei risultati.
Infine il metodo invasivo è rappresentato dal monitoraggio della pressione cruenta attraverso un CATETERE ARTERIOSO inserito in arteria collegato ad un trasduttore, a sua volta connesso ad un monitor (metodo invasivo). Tale monitoraggio deve essere gestito esclusivamente dal personale infermieristico e medico in quanto essendo una metodica invasiva, necessita di manipolazioni sterili per l’alto rischio infettivo. È consigliato per i pazienti critici ricoverati in unità di terapie intensive e subintensive, in modo da avere un monitoraggio più accurato della pressione arteriosa e di facilitare la procedura di PRELIEVO DI SANGUE.
Come conoscere la validità del dispositivo?
La validazione è un metodo preciso e riconosciuto a livello internazionale che confronta i risultati ottenuti con un misuratore elettronico e quelli medici a mercurio.
Un apparecchio affidabile preseta un marchio che certifica che ha superato i controlli. Purtroppo non c’è un simbolo unico usato da tutti, ma l’importante è che abbia una di queste frasi:
OMS = Organizzazione Mondiale della Sanità;
ESH = European Society of Hypertension;
BSH = British Society of Hypertension;
AAMI = Association for Advancement of Medical Instrumentation;
Dott. Antonio Sannino
Infermiere
Cardiologia Vanvitelli – Azienda dei Colli – Monaldi (NA)