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Integratori alimentari e loro utilizzo
Gli integratori alimentari possono essere utili per compensare carenze nutrizionali o coadiuvare processi fisiologici, poiché contengono “prodotti alimentari destinati ad integrare la comune dieta e che costituiscono una fonte concentrata di sostanze nutritive, quali le vitamine e minerali, o di altre sostanze aventi un effetto nutritivo o fisiologico, in particolare ma non in via esclusiva, aminoacidi, acidi grassi essenziali, fibre ed estratti di origine vegetale, sia monocomposti che pluricomposti, in forme predosate” (fonte: Ministero della Salute – Integratori alimentari e Linee guida ministeriali).
Il settore degli integratori alimentari è ampio e comprende prodotti adatti al trattamento e/o prevenzione di diverse patologie. In nessun caso, comunque possono essere considerati come un’alternativa ad abitudini di vita equilibrate.
Non si tratta di medicinali, anche se anch’essi possano avere effetti importanti e benché siano sottoposti ad una rigida regolamentazione. Gli Integratori alimentari sono sempre più prescritti dagli specialisti per la riduzione dei fattori di rischio.
Uso di integratori alimentari nella prevenzione delle malattie cardiovascolari
In cardiologia, giocano un ruolo importante poiché vengono prescritti al fine di ridurre i diversi fattori di rischio che contribuiscono all’eziologia e allo sviluppo delle malattie cardiovascolari. Possono essere prescritti per prevenire fattori come le concentrazioni elevate di colesterolo LDL oppure l’ ipertensione, che sono molto diffusi nella popolazione adulta e possono portare all’insorgenza di infarto, ictus o altre malattie cardiovascolari che rappresentano la principale causa di invalidità e di morte.
Gli integratori solitamente contengono una o più sostanze, in associazione, presenti in fotocomposti, che cooperano in maniera sinergica. Tra i prodotti più utilizzati per la riduzione dei fattori di rischio cardiovascolari, ci sono gli integratori contenenti l’ estratto di riso rosso fermentato .
Integratori a base di riso rosso fermentato
Gli integratori a base di riso rosso fermentato contengono molecole ad attività inibitoria sulla sintesi epatica del colesterolo. Questo estratto è un agente fitoterapico derivato dalla fermentazione del riso (Oryza sativa) dovuta ad alcuni lieviti. Non è da confondere con il riso rosso alimentare che non ha proprietà farmacologiche. Durante la fermentazione, il lievito arricchisce il riso di un complesso di sostanze con importante attività ipolipemizzante, tra cui dei polichetidi come le monacoline.
A seconda delle condizioni della fermentazione e del tipo di lievito (Monascus purpureus, M. pilosus, M. floridanus o M. ruber), si possono formare diverse monacoline, tra cui il sottotipo K.
Integratori a base di riso rosso fermentato vengono prescritti perché efficaci nella prevenzione dell’ipercolesterolemia dato il meccanismo d’azione ipolipemizzante che consiste nell’ inibizione reversibile dell’ enzima 3-idrossi-3-metil-glutaril-CoA (HMG-CoA) reduttasi (enzima chiave nella sintesi endogena del colesterolo) esercitato dalle monacoline (Figura 1).
Figura 1. Meccanismo d’azione della monacoline.
La particolarità della monocolina K, rispetto alle altre, è quella di avere una struttura chimica identica alla lovastatina (farmaco per il trattamento dell’ipercolesterolemia) (Figura 3). Nonostante l’analogia della struttura, monacolina K e lovastatina hanno profilo farmacocinetico e biodisponibilità differenti. La principale differenza dipende dal fatto che la lovastatina è somministrata come singolo principio attivo, l’altra differenza è che la struttura chimica della monacolina, la porta ad essere metabolizzata più velocemente sia a livello intestinale che epatico.
Figura 2. Confronto tra la struttura chimica della Lovastatina e della Monacolina K.
Per tale motivo, il riso rosso fermentato viene spesso consigliato e usato da persone con elevati livelli di colesterolo ed intolleranti alle statine, ad una dose di 10mg al giorno.
– Effetti clinici
Gli effetti clinici del riso rosso fermentato sono riassunti nella tabella 1.
Tabella 1. Effetti ottenibili con l’impego cronico di nutraceutici a base di riso rosso fermentato titolato in monacolina K a 10mg per dose/DIE |
¯ Riduzione della colesterolemia LDL (da -15% a -25% a seconda della responsività individuale). |
¯ Riduzione proporzionale di colesterolemia totale, colesterolemia non-HDL, apolipoproteina B, proteina C-reattiva ad alta sensibilità, metallo proteinasi della matrice 2 e 9. |
Miglioramento di biomarker strumentali di salute vascolare (reattività endoteliale, velocità dell’onda di polso). |
¯ Riduzione del rischio stimato di malattia cardiovascolare |
La ragione per cui la riduzione osservata nei livelli di colesterolo LDL sia comparabile con l’effetto delle statine, è poco chiara. È possibile che alcune monacoline “non-K” e alcuni componenti non statinici, contenuti negli estratti di riso rosso fermentato, possano in qualche modo potenziare l’effetto della monacolina K.
Il riso rosso fermentato non riduce solo la colesterolemia ma anche i livelli plasmatici di proteina C-reattiva ad alta sensibilità (hs-CRP), un marcatore di infiammazione vascolare e fattore di rischio per malattie cardiovascolari, ed anche delle metalloproteinasi della matrice (MMP) 2 e 9 , marcatori plasmatici di rimodellamento vascolare.
Il riso rosso fermentato per effetto di una riduzione delle LDL, della hs-CRP e delle MMP, migliora la funzionalità endoteliale nell’uomo, sia nei pazienti ipercolesterolemici sia nei pazienti coronaropatici. In più, il riso rosso fermentato, come conseguenza ultima della riduzione di fattori di rischio metabolici, infiammatori e del miglioramento della funzionalità endoteliale, quando somministrato per un tempo sufficientemente lungo, può anche indurre un piccolo miglioramento della rigidità arteriosa.
– Effetti indesiderati
Gli effetti tossici del riso rosso fermentato sono riassunti nella tabella 2.
Tabella 2: il riso rosso fermentato può dare effetti statino-simili (assunto ad alte dosi e per lunghi periodi) : |
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Tossicità | Interazioni con |
Tossicità epatica | Gemfibrozil e fibrati |
Miopatia | Antivirali |
Rabdomiolisi | Antibiotici |
Disturbi gastrointestinali | Chemioterapici |
Reflusso | Cortisonici ad alte dosi |
Approfondendo il profilo tossicologico degli integratori contenenti l’estratto di riso rosso fermentato, è emerso che possono generare effetti avversi importanti. Uno studio dall’Istituto Superiore della Sanità che analizzava segnalazioni di sospette reazioni avverse, ha mostrato un profilo simile a quello delle statine. Le reazioni avute dopo l’assunzione di questi integratori a base di riso rosso fermentato consistevano in: mialgia e/o aumento della creatinfosfochinasi, rabdomiolisi, reazioni gastrointestinali e danni al fegato.
Perciò è necessario porre attenzione quando si assumono ed alla comparsa di questi sintomi è necessario contattare il medico o lo specialista.
Conclusioni
Il riso rosso fermentato è uno degli integratori più supportati dalla letteratura clinica per efficacia con finalità preventive , il suo uso è suggerito dalle principali linee guida e dalla European Food Safety Authority (EFSA).
Spesso, però, si tende ad identificare gli integratori alimentari come composti di origine naturale che possono essere d’aiuto ma sottovalutando l’azione di alcuni agenti fitoterapici equiparabile a quella di farmaci sia in termini di efficacia che in termini di tossicità.
Contatta l’ esperto in merito a questo argomento
dott. Antonio D’Avino
Farmacista Ospedaliero
IRCCS Istituto Nazionale Tumori Fond. “G. Pascale”,
supporto alla ricerca, gestione farmaci Sperimentazioni Cliniche.