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Ventilazione manuale non invasiva in emergenza.
In una situazione di emergenza a causa di un arresto cardio-respiratorio, la gestione delle vie aeree riveste un ruolo fondamentale per aumentare la probabilità di sopravvivenza del paziente.
Questa procedura necessita di una preparazione specifica del personale in quanto una manovra sbagliata può influenzare l’esito della RCP.
La gestione delle vie aeree ha lo scopo di:
- Evitare l’aspirazione del contenuto gastrico a causa del rilassamento dei muscoli esofagei;
- Stabilire il paziente durante i trasferimenti lunghi.
- Favorire l’ossigenazione e la ventilazione.
In tal caso è necessario distinguere i due concetti:
- l’ossigenazione è l’aumento di O2 (ossigeno) nel sangue attraverso maschere e/o cannule ad alti o bassi flussi;
- la ventilazione favorisce attraverso presidi specifici (pallone di ambu, va e vieni) lo scambio alveolare tra ossigeno e anidride carbonica.
Quali sono i presidi integrativi della ventilazione?
Maschera facciale
La maschera facciale collegata al pallone è realizzata in gomma o plastica e rappresenta un valido strumento per la RCP perché possiede una valvola unidirezionale ed impedisce il contatto diretto con la vittima.
Si posiziona mettendo la maschera con la punta rivolta verso la radice del naso e premendo sui bordi in modo da farli aderire perfettamente al viso, creando una pressione positiva al momento del soffio.
Una volta verificata la giusta posizione, bisogna estendere ugualmente la testa come descritto in precedenza ed eseguire le ventilazione.
Cannule orofaringee e nasofaringee (rinofaringee)
Sono tubicini in plastica rigida, costituita da:
- Flangia: estremità rotonda che si colloca tra le labbra del paziente avendo la funzione di fermo.
- Il collo: porzione rettilinea che si colloca tra i denti.
- Il corpo: leggermente ricurvo, quando posizionato, accoglie la lingua in modo da impedirne la caduta nel faringe.
In caso di perdita di coscienza, questi presidi si possono utilizzare al fine di alleviare l’ostruzione delle vie aeree ma non sostituiscono la manovra di estensione del capo.
Esistono misure standard che comprendono neonati, e diverse tagli per gli adulti.
La cannula nasofaringea è più tollerata nei pazienti con riflessi faringei validi rispetto a quelle orofaringee.
La cannula rinofaringea è un dispositivo di gomma costituita da due porzioni:
- La flangia: estremità rotondeggiante che si colloca alla base della narice con funzione di fermo.
- Il tubo: porzione ricurva che si colloca in orofaringe.
Questi dispositivi sono consigliati in caso di bocca serrata, in caso di riflessi delle vie aeree conservate oppure quando è presente uno ostacolo all’inserimento di una cannula orofaringee.
Pallone autoespansibile (AMBU)
Questi dispositivi consentono una ventilazione manuale a pressione positiva ed sono costituiti da:
- Pallone autoespandibile in gomma.
- La valvola unidirezionale con connettore universale per maschere facciali, dispositivi sopraglottici, tubi endotracheali e tracheocannule.
- L’ingresso per fonte di ossigeno
- Attacco per un sacchetto di reservoir per arricchire ossigenazione.
Questa modalità di ventilazione con pallone autoespadibile può essere utilizzata sia nel paziente in apnea che in dispnea e si basa su tre principi:
- La tenuta della maschera è caratterizzata dalla scelta della dimensione della maschera e dall’adeguata distribuzione della forza delle dita della mano (il pollice e l’indice spingono la maschera verso la faccia formando una C, mentre le ultime tre dita disponendosi a mò di lettera E, sollevano la mandibola verso la maschera provocando l’estensione della testa e quindi l’apertura delle vie aeree).
- La pressione positiva indicata sia per le apnee che per i respiri spontanei, è determinata da due fattori: il primo è il volume di ventilazione (5-6 ml/Kg); il secondo è la frequenza al minuto (8/10 nell’adulto, 15 nel bambino e 20 nel lattante). Nei respiri spontanei, in particolare nelle bradipnee (atti respiratori bassi), le ventilazioni con l’Ambu assistono ed integrano le ventilazioni del paziente stesso mentre nelle tachipnee lo scopo della ventilazione è solo quello di assistere.
- Adeguatezza per verificare la qualità della ventilazione attraverso: l’assenza di perdita di gas dalla maschera (effettuare piccoli accorgimenti della posizione); il monitoraggio della saturazione maggiore del 90%; l’espansione di almeno la metà superiore torace.
Ci sono delle caratteristiche del paziente che rendono una ventilazione difficile come:
- La barba folta
- Trauma della mandibola
- Guancia scavate
- Edentulia
- Obesità
Che cos’è la manovra di Sellick?
È una manovra che consiste nell’applicazione di una pressione sulla cartilagine cricoidea per spingere indietro la trachea e comprimere l’esofago contro le vertebre cervicali, consentendo di prevenire l’insufflazione gastrica e riducendo il rischio di rigurgito e aspirazione durante la ventilazione con pallone autoespandibile, ma può anche impedire la ventilazione stessa se non eseguita correttamente. Pertanto se ne sconsiglia l’uso durante l’arresto cardiaco.
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Bibliografia
L’articolo tratta gli argomenti descritti seguendo fedelmente le linee guida emanate dall’International Liason Committee on Resuscitation (ILCOR).
I Contenuti sono stati riportati dal manuale BLS-D redatto dalla Salvamento Academy S.R.L con autore Dott. Riccardo Ristori, presidente dell’associazione scientifica International Academy of Rescue and Resuscitation (IARR).
Dott. Antonio Sannino
Infermiere
Cardiologia Vanvitelli – Azienda dei Colli Monaldi (NA)
Istruttore BLS.D Salvamento Academy accreditamento regione Campania DECRETO_DIRIGENZIALE_DIP50_4_N_37_DEL_13_11_2017